L’ecografia vescicale e del tratto urinario è un esame che consente di ottenere immagini morfologiche e funzionali dei vari organi del sistema urinario: reni, ureteri, vescica, prostata, testicoli. Viene chiamata anche ecografia pelvica

È usata per cercare una malformazione o una malattia di questi organi. Può anche aiutare a chiarire l’impatto delle patologie degli organi situati nelle vicinanze del sistema urinario.

Gli ultrasuoni possono rilevare tumori (rene, prostata, vescica, testicoli), rilevare malformazioni ed eliminare gravi complicazioni in caso di trauma addominale o lombare (lesione renale, sanguinamento interno). 

Viene anche usata per diagnosticare alcune malattie del rene, degli ureteri (calcoli che causano colica renale), della vescica (polipi), della prostata (adenoma) o dei testicoli (orchite o epididimite). In questo ultimo caso si tratta di specifica ecografia renale.

Dove si trova la vescica

La vescica è un organo cavo impari mediano che si trova nella piccola pelvi e contrae rapporti diversi con altri organi nel maschio e nella femmina.
Nella donna è situata anteriormente al’utero e alla vagina e poggia direttamente sul pavimento muscolare pelvico.

Nel maschio la vescica si trova anteriormente al retto ed è in stretto rapporto con la prostata.

Come funziona l’ecografia

La macchina per effettuare l’ecografia addominale, comunemente chiamata “ecografo” è costituita da una console che contiene un computer e sistemi elettronici, uno schermo di visualizzazione video e una sonda-trasduttore che viene appoggiata sull’addome per effettuare la scansione.

Il trasduttore è un piccolo dispositivo portatile che sembra un microfono ed è collegato allo scanner tramite un cavo. Alcuni test possono utilizzare trasduttori diversi (con capacità diverse) nello stesso test. Il trasduttore invia ultrasuoni ad alta frequenza (che l’orecchio umano non può udire) all’interno del corpo e quindi riprende le eco di ritorno dei tessuti del corpo. I principi sono simili a quelli del sonar usato da barche e sottomarini.

L’immagine è immediatamente visibile su uno schermo video. L’immagine viene creata in base all’ampiezza (volume), alla frequenza (tono) e al tempo impiegato dal segnale ultrasonico per tornare dall’area all’interno del corpo umano al trasduttore (il dispositivo posizionato sulla pelle del paziente).

Una piccola quantità di gel viene spalmata sulla cute per ottenere un miglior spostamento, avanti e indietro, delle onde sonore dal trasduttore all’area all’interno del corpo in esame.

Un ecoDoppler, esame che permette al medico di vedere e valutare il flusso di sangue attraverso le arterie e le vene nell’addome, può essere parte integrante di un esame ecografico addominale completo.

Che strumento si usa per l’ecografia vescicale

Lo specialista utilizzerà una sonda ecografica che appoggerà e muoverà durante l’esame nel basso addome. Una sonda ecografica è un trasduttore, ossia uno strumento capace di convertire un tipo di energia in un’altra forma di energia. Nel caso specifico avviene la trasformazione di energia elettrica in energia meccanica e viceversa, quindi si tratta di un trasduttore duplex.

Tale proprietà sfrutta il cosiddetto effetto piezoelettrico e si basa sul’utilizzo di particolari materiali chiamati cristalli piezoelettrici, cioè cristalli che al passaggio di una corrente elettrica vengono messi in vibrazione e generano ultrasuoni, mentre se sottoposti a vibrazioni meccaniche sono in grado di produrre una corrente elettrica che può essere analizzata da parte del’ecografo. Le sonde ecografiche possono essere classificate in base a diversi criteri.

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Cosa può vedere l’ecografia all’ apparato urinario

L’ecografia viene comunemente utilizzata per restituire immagini di calcoli del tratto urinario e gonfiori e masse (noduli) che si trovano nel tratto urinario, come reni, vescica, scroto e testicoli, pene e uretra.

Gli ultrasuoni possono anche essere utilizzati per verificare la presenza di ostruzioni nei reni o nella vescica, per determinare se è rimasta dell’urina nella vescica dopo che le persone hanno urinato, per determinare le dimensioni della prostata, per verificare la presenza di tumori e per fornire immagini che aiutano a ottenere campioni di biopsia dalla prostata o dai reni

L’ecografia Doppler forma immagini analizzando le onde sonore riflesse. L’ecografia Doppler fornisce informazioni sul flusso sanguigno, che aiuta i medici a determinare la causa diadisfunzione erettile e disturbi testicolari, come torsione testicolare ed epididimite .

Tac tratto urinario

La tomografia computerizzata (TC) chiamata UROTAC fornisce immagini del tratto urinario e strutture circostanti.

Un mezzo di contrasto radiopaco viene talvolta somministrato attraverso una vena. Dopo la somministrazione dell’agente di contrasto, le immagini vengono scattate per fornire maggiori dettagli sui reni e talvolta 10 minuti dopo per fornire maggiori dettagli sullo stato degli ureteri che trasportano l’urina dai reni alla vescica.

Gli svantaggi della TC rispetto all’ecografia sono rappresentati dalle notevoli quantità di radiazioni a cui si è sottoposti e, quando un agente di contrasto è somministrato, il rischio di danno renale e reazioni allergiche è presente.

Rm tratto urinario

La risonanza magnetica (MRI), come la TC, fornisce immagini del tratto urinario e delle strutture circostanti. A differenza della TC, la risonanza magnetica non comporta l’esposizione alle radiazioni ionizzanti. 

La risonanza magnetica può essere utilizzata per fornire immagini dei vasi sanguigni. Per determinate condizioni, la risonanza magnetica fornisce più dettagli rispetto alla TC.

Tuttavia, la risonanza magnetica non fornisce molte informazioni utili su eventuali calcoli presenti nel tratto urinario. La risonanza magnetica con contrasto usa un “colorante”  radiopaco, iniettando per via endovenosa, che fornisce maggiori dettagli. Tuttavia, spesso non è possibile utilizzare un mezzo di contrasto nelle persone con funzionalità renale compromessa.

Come si effettua l’ecografia vescicale

Al fine di ottenere una buona immagine è necessario che la vescica contenga almeno 50 ml di urina in quanto se la vescica è vuota e non c’è un’estensione sufficiente non è possibile osservare le pareti. Se necessario è possibile invitare il paziente a bere o applicare una soluzione salina per via endovenosa per stimolare la diuresi, senza però provocare un’iperestensione della vescica.

Orientando il fascio di ultrasuoni in posizione trasversale è possibile osservare il fenomeno del cosiddetto jet ureterale, ossia l’emissione di urina dagli ureteri ala vescica, che generalmente avviene in maniera asincrona tra i due lati e ad intervalli di 5-10 secondi. Tramite la metodica color doppler è possibile infine visualizzare il flusso del jet ureterale, ciò apparirà come una scia di colore rosso in quanto l’urina si muove avvicinandosi ala sonda.

Rischi

L’ecografia è una delle metodiche più utilizzate a livello mondiale, i campi di applicazione sono molteplici e viene generalmente ritenuta sicura: a riprova di questo vi è il fatto che essa sia un fondamentale esame di routine per il controllo del feto in gravidanza e nonostante l’uso intensivo che ne è stato fatto negli ultimi anni non vi sono prove che correlano l’esposizione agli ultrasuoni con un incremento del rischio di aborto, malformazioni o teratogenicità a differenza delle radiazioni ionizzanti che rappresentano un rischio reale e pertanto l’utilizzo in gravidanza è vietato per legge nel nostro Paese.

Affermare che gli ultrasuoni siano sempre innocui in qualsiasi condizione sarebbe errato, in quanto come qualsiasi forma di energia sono associati a dei rischi per la salute, tuttavia essi possono essere fortemente ridotti e tendenti alo zero se vengono seguite le normali regole di prevenzione dei rischi associati.

Ciò consiste nel’utilizzo degli apparecchi ecografici rispettando le normali frequenze e usando sonde apposite e frequenze variabili, adatte ad ogni particolare tessuto. (Ad esempio non è possibile effettuare un’ecografia oculare con gli stessi apparecchi ecografici utilizzati per una normale ecografia toracica o addominale).

I rischi e gli effetti collaterali degli ultrasuoni sono principalmente l’effetto termico, la cavitazione e gli effetti sui gas corporei. Essi dipendono principalmente dal tempo e la superficie di esposizione e la frequenza dele onde ultrasonore.

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